Compagnia teatrale Stilema
di e con | Silvano Antonelli |
collaborazione drammaturgica | Giulia Antonelli |
cura della messa in scena | Enrico Messina |
disegno luci | Enrico Messina |
scenografie | Antonello Silvani |
collaborazione dell'allestimento | Jennifer Turazzo |
si ringrazia | l'Armando e Claudio Milani per le capriole dell'Ometto |
altri ringraziamenti | ARMAMAXA residenza teatrale di Ceglie Messapica e Il Contato del Canavese |
“Le cose importanti sono quelle che non si vedono, ma anche se non si vedono ci sono davvero”.
Lo spettacolo gioca di specchi e di fili invisibili col capolavoro di Saint-Exupéry. Anche qui c’è un personaggio che potrebbe ricordare un aviatore. Ma forse non è un vero aviatore. Porta a spasso per la scena il suo piccolo aeroplano di carta. Viaggia con esso attraverso le esperienze della vita. Da quelle leggere, di quando si è bambini, a quelle sempre più faticose, di quando si diventa grandi. Fino a che i suoi pensieri, e l’aeroplano che li trasporta, non si fanno pesanti, sempre più pesanti e l’aereo precipita, in un luogo sperduto. Mentre l’aviatore cerca di ripararlo appare la sagoma di un piccolo ometto. Come un disegno o un miraggio. Gli chiede di disegnargli una rosa. Quella che ha lasciato sul suo piccolo pianeta sperduto nell’universo. Fa un mucchio di domande e racconta dei tanti pianeti in cui è stato. Pianeti bambini. E dei tanti personaggi che li abitano: il bambino arrabbiato, la bambina con tanti talenti, il bambino che ha sempre caldo, la bambina che piange sempre e nessuno riesce a consolarla, il bambino timido, il bambino che non riesce a fare i compiti perchè strappa sempre il foglio e tanti altri.
L’aviatore si perde in quei racconti e nelle tante infanzie che evocano. E se quell’ometto apparso dal nulla non fosse altro che l’occasione per riappropriarsi della propria infanzia? Per tornare a sentire il profumo dei sogni di quel bambino che aveva dimenticato e, forse, tradito?
E se fosse questa struggente sensazione la chiave per riprendere il volo?
Liberamente ispirato al notissimo libro di Antoine De Saint-Exupéry lo spettacolo vuole mettere al centro il rapporto tra adulto e bambino.
O, meglio, tra l'adulto e il bambino di cui il primo ha, forse, tradito o dimenticato i sogni.
Lo spettacolo diventa un contenitore dentro al quale inserire le suggestioni poetiche del lavoro di ricerca realizzato con bambine, bambini e adulti di diverse parti d'Italia.
Cosa pensa l'adulto del bambino che gli appare all'improvviso nel deserto in cui è precipitato? Cosa pensa quel bambino dell'adulto che ha di fronte? Delle sue contraddizioni? Quanti pianeti ha incontrato prima di arrivare lì? Quanti tipi di bambine e bambini ha visto su quei pianeti? Quante volte il sole tramonterà e risorgerà sui loro timori e sulle loro speranze?
La Compagnia Teatrale Stilema è stata fondata nel 1983 da Silvano Antonelli che, fin dalle origini, ne ha curato la direzione artistica.
L’idea alla base del lavoro della Compagnia è sempre stata quella di inventare spettacoli a partire da una quotidiana frequentazione dei bambini e dei ragazzi, attraverso laboratori e vari progetti.
Con i propri spettacoli ha circuitato in Italia e all’estero in importanti rassegne e festival.
Nel 2000 ha fondato Unoteatro, di cui Compagnia Teatrale Stilema è stata sigla artistica fino al 2025.
Ad oggi fanno parte della Compagnia:
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direttore: don Walter Anzani
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Il Cine-Teatro della Rosa ha ricevuto nel corso del 2020 aiuti di Stato pubblicati sul RNA – Registro Nazionale Aiuti di Stato, sezione Trasparenza